1° gennaio 1921- 1° gennaio 2021

L’Opera Famiglia di Nazareth all’inizio dell’anno centenario della nascita del suo Padre Fondatore, intende esprimere al Signore la più viva riconoscenza:
1) per quello che lui è stato – cercatore appassionato di Dio -;
2) per il dono della sua parola e dei suoi scritti – contagiosi di fede e speranza -;
3) per la consegna affidata ai Servi/e di Nazareth: imitare nella vita quotidiana la santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, guidati e sorretti giorno dopo giorno dalla divina Provvidenza, per far sperimentare agli adolescenti, agli sposi e agli stessi sacerdoti quanto è bello vivere quaggiù in grazia, nell’intima amicizia con Cristo per poi abbracciarlo per l’eternità in Cielo.

«Chi nella vita cerca cose sciocche o meschine, fa meschina e vuota la propria persona; chi cerca cose grandi la fa grande; e chi si butta corpo morto nella ricerca di Dio, infinitamente grande, fa preziosissima la sua esistenza e ingigantisce la propria persona. L’eco dei secoli ammonisce severamente che solo i cercatori appassionati di Dio hanno colto il profondo significato della vicenda umana, e che è inutile essere nati “uomini”, se non si vive cercando Dio e consumando in questa costante indagine le proprie energie» (S. I. SILVESTRELLI, I dieci fuochi, pag. 6).

Dio e la vita sono stati i tesori della sua esistenza.
Dio cercato, trovato, amato nel quotidiano.

«Dio si nasconde tra i petali di una rosa e tra le spine; sul volto di una mamma e negli occhi puri di un bimbo; nelle leggi, nei fenomeni, nelle forze della natura, nelle pagine e fra le righe della storia di ognuno e dei popoli; nelle più minute vicende dell’esistenza» (S. I. SILVESTRELLI, Acqua di fonte, pag. 24).

La passione e l’entusiasmo di p. Igino nel donarsi per il bene dei ragazzi ha sempre trovato il suo punto di partenza e di arrivo nell’incontro con il Dio che per noi si è fatto uomo: Gesù di Nazareth.
Lo ha conosciuto, amato, servito e… annunciato appassionatamente.

«Dio è venuto a cercarci, si è posto accanto al nostro dolore, al dolore più atroce, la solitudine, per dirci: “Io riempio la tua solitudine”. Quando ti senti solo, digli che non ne puoi più, che vuoi essere guarito, che vuoi consolazione. Digli che hai il cuore che batte forte, digli che hai il cuore a pezzi, diglielo: e Gesù di Nazareth sarà accanto a te, come se sul globo terrestre non esistessero miliardi di persone, ma tu solo. Tu solo per Lui. Lui tutto per te» (S. I. SILVESTRELLI, Scendere nel Mistero, pag. 148).

Tantissimi AUGURI padre Igino!
Gli angeli e i santi in Cielo fanno festa con te!

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